“Sul Codice appalti mi piace sottolineare gli aspetti positivi della norma: il nuovo codice, che dovrà essere esaminato attentamente per una valutazione più puntuale, va nella direzione auspicata da anni dalla nostra associazione”.
Lo sottolinea Giannetto Marchettini, presidente Ance Siena che aggiunge come, tra l’altro, “vediamo minore arbitrarietà sull’illecito professionale (motivo di esclusione dalle gare) in capo alle stazioni appaltanti e un avvicinamento sostanziale dei meccanismi di revisione prezzi alle reali esigenze delle imprese che su questo fronte hanno e stanno ancora soffrendo anche in provincia di Siena”. “Riguardo alle polemiche delle prime ore sull’innalzamento delle soglie entro le quali i lavori possono essere affidati senza gara” – continua Marchettini – “dobbiamo leggere la norma nel suo complesso, ad esempio considerando i tetti previsti per le stazioni appaltanti non qualificate, che cerca di incidere su un fenomeno messo in secondo piano dalle dinamiche del settore edile degli ultimi due anni, quelli del Superbonus e dei primi lavori PNRR per intenderci: mi riferisco alla “corsa all’appalto” che, anche nella nostra provincia, prima della pandemia, ha prodotto fenomeni al limite dell’assurdo come le centinaia di manifestazioni di interesse presentate da aziende di tutto il paese per appalti di piccolo importo a cui non sono poi seguite le offerte”.
“Con tutta probabilità – aggiunge ancora Marchettini – le imprese del nostro territorio potranno avere maggiori possibilità di effettuare i lavori con la nuova norma rispetto al passato e questo è garanzia di maggior controllo, perché gli operatori sono conosciuti, oltre che di certezza nel completamento dei lavori stessi visto il livello di professionalità delle nostre imprese”.
“Poche norme nascono perfette e anche in questo caso saranno necessari alcuni correttivi – ad esempio l’appalto a cascata senza limiti suscita perplessità – ma su questo fronte il sistema Ance è pronto a fare la sua parte come sempre con proposte e idee che derivano dalla quotidianità del lavoro, quella del cantiere”, conclude Marchettini.